San Valentino. Equitalia io ti amo!

Cara Equi. Posso chiamarti così? Spero proprio di sì, visto che ormai sono anni che ci frequentiamo. Oggi è San Valentino, e non potevo di certo sottrarmi dallo scriverti con il cuore in mano, offrendoti tutto me stesso come sempre.

Sono mesi che mi macero intorno al dubbio che tu possa dirigere le tue attenzioni verso altri più quotati di me, verso quei tuoi grandi possibili spasimanti, il cui bacino d’utenza, in fatto di “peso sentimentale”, è certamente più importante del mio; io ti assicuro, però, che quelli come me, sono i tuoi più assidui amanti, quelli che non ti lasceranno e che, in fondo, per amor di giustizia e onestà, fanno e faranno tutto ciò che tu desideri. Certo, i miei dubbi vedendo la situazione attuale che ci circonda, sembrano essere infondati; del resto i “grandi”, di te se ne infischiano e tu, per non soffrire troppo, li tieni lontani, concentrandoti solo e solamente, su quelli come me.

Devo confidarti, tra le altre cose, che nel momento in cui le tue lettere cartacee, come si faceva una volta, raggiungono la mia buca, sento che il cuore può scoppiarmi nel petto da un momento all’altro. Non puoi immaginare l’emozione, il patema e l’ardore che provo, quando, con le mie mani tremanti e sudate, apro le tue missive; quelle con le strisce blu, alla fine delle quali, di solito in basso a destra, leggo la cifra del tuo amore. Non dovrei dirlo per amor di orgoglio che, nel leggerti , sono colto spesso da una crisi di pianto.

So che nei prossimi anni questo nostro legame unico, continuerà. Soltanto una cosa ti chiedo: non soffocarmi e non starmi troppo addosso, e vedrai che saprò ripagarti nel migliore dei modi.

Per sempre tuo.

Ivan